Caggiano

Le prime notizie relative all’esistenza del borgo risalgono alla fine dell’XI sec. e precisamente alla primavera del 1092 quando il normanno Roberto, figlio di Guglielmo, signore di Caggiano, insieme ai suoi fratelli, dona al monastero greco di Santa Maria di Pertosa un appezzamento di terreno di sua proprietà. La donazione, come numerosi altri atti provenienti dall’antico archivio di Santa Maria di Pertosa, è redatta in greco, testimonianza significativa che ancora in età normanna in questa parte della Campania si parlava e si scriveva in greco. La produzione di documentazione greca in epoca così tarda (l’ultimo documento sopravvissuto dei signori di Caggiano risale al 1127, mentre l’ultimo atto notarile superstite scritto in greco si data al 1181) costituisce prova evidente che la comunità assoggettata a questi esponenti dell’aristocrazia normanna era a maggioranza di lingua e cultura bizantina. È più che verosimile ipotizzare che il primo nucleo abitativo di Caggiano si sia animato grazie allo stanziamento di popolazione greca proveniente dalle vicine regioni bizantine e che la conquista normanna, con la costruzione del castello e di una cinta muraria, si sia limitata a connotare militarmente un sito già popolato. Concorrono a rafforzare questa ipotesi la vicina presenza del complesso lavriotico di Santa Venere, la sopravvivenza di toponimi come “Calabri”, una frazione situata non lontano dalle pendici del rilievo su cui sorge Santa Venere, oltre che l’intitolazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria dei Greci e la pianta originaria della chiesa Santa Caterina di Alessandria che nonostante i pesanti rifacimenti di epoca barocca, presenta ancora uno sviluppo planimetrico a croce greca, come in altri esempi del Mezzogiorno bizantino.