Camerota
La tradizione locale individua nel sito su cui insistono le fabbriche del convento francescano, l’originario impianto di una fondazione italo-greca intitolata al profeta Daniele. A San Daniele è dedicata anche una cappella nel centro storico. Il monastero bizantino di San Cono, invece, era ancora esistente nel XV sec. quando venne visitato da Athanasios Chalkéopoulos. A quell’epoca però l’abbate non risiedeva più nel monastero e nonostante avesse retto l’abbazia da oltre vent’anni, non aveva fatto nulla per preservarne il patrimonio, anzi aveva contribuito in maniera determinante e depauperarlo, cedendone le rendite ad un frate agostiniano in cambio di un censo del tutto inadeguato.
I resti di questo complesso monastico si trovano a breve distanza dal centro di Camerota, oggi inglobati nella proprietà di un’azienda agricola, a sud ovest dell’abitato, su di un pianoro che domina il tratto di costa sottostante. Si riconoscono ancora i resti del muro di cinta del monastero e parte di un edificio di culto, con tre absidi poco ampie ricoperte di intonaco e recanti tracce di affreschi datati tra il X e l’XI sec. L’intitolazione potrebbe riferirsi al martire vescovo di Edessa, in Mesopotamia, o al coevo Conone, martire in Panfilia, o anche al Conone di Binada di Isauria, o al monaco Conone igumeno della laura di San Saba in Palestina.