Perdifumo

Le origini di questo insediamento si devono alla presenza dell’abbazia italo-greca di Sant’Arcangelo, i cui resti sono ancora visibili a sud-ovest dell’attuale abitato. Sorto verosimilmente nella seconda metà del X sec., divenne in seguito dipendenza dei Benedettini di Cava. Come nei casi di altre fondazioni monastiche del circondario, si potrebbe trattare di una fondazione voluta da signori longobardi e affidata alla cura di monaci italo-greci. È certo che ancora a fine XI sec., quando ormai l’abbazia era diventata parte del considerevole patrimonio cavense, numerosi erano i coloni di Sant’Arcangelo di origine greca. I loro nomi sono ricordati in una controversia giuridica che nel 1083 richiese l’accertamento delle condizioni di dipendenza delle famiglie contadine che lavoravano per l’abbazia di Perdifumo. Erano coloni di Sant’Arcangelo i fratelli Leo e Basilio, Nicola greco, Basilio di Nicola, Niceforo, un altro Basilio e un Manso “calabrese”. Ma già nel 1008 figurava tra i dipendenti di Sant’Arcangelo un certo Kallino, figlio di Giovanni greco, “nativo della Calabria”. Di nuovo nel 1014 un altro membro di quella che si mostra come una consistente comunità italo-greca, un certo Giorgio, figlio di Stefano, anch’egli “nativo della Calabria”, insieme a Giovanni “cosentino”, sono menzionati in un patto agrario stipulato tra i contadini coinvolti nella gestione del patrimonio fondiario di Sant’Arcangelo.