Sessa Cilento

Nel 994 i principi di Salerno Giovanni e Guaimario affidarono all’abbate Andrea il monastero italo-greco di San Magno, fondato dalla famiglia principesca “in actus Lucaniae” (distretto di Lucania) e con esso l’amministrazione di tutto il suo patrimonio immobiliare costituito da case, fondi rustici, boschi, castagneti, vigne, ma anche bestiame, suppellettili, arredi sacri. Dipendenze di San Magno erano le chiese di San Primo de Canicclo, Santa Maria de li Pluppi, tra Acciaroli e Pioppi, attuali frazioni di Pollica, la chiesa di San Fortunato e Santa Maria de Campo Rubro, presso Magliano Vetere. L’origine della frazione di San Magno offre un’altra attestazione di come la funzione assegnata al monachesimo italo-greco dai signori longobardi, e in questo caso specifico dallo stesso potere principesco, abbia costituito un modello diffuso con inevitabili implicazioni sugli assetti demici locali. Dell’antico monastero italo-greco sembra non sia rimasta traccia materiale. Una tradizione locale ne identifica il sito originario con l’attuale abitato di San Mango Cilento. Significativo che la chiesa madre del piccolo borgo sia intitolata a Santa Maria degli Eremiti: i suoi ruderi insistono su di un’area prossima all’abitato.